Da oggi i 1.500 soci di Ristoratori Veneto espongono una locandina con l’hashtag #iononcisto «Il modello francese sta portando gli imprenditori in piazza e in Russia i ristoranti sono vuoti»
VERONA «Siamo ristoratori, non controllori». Recita così la locandina che i circa 1.500 soci dell’associazione Ristoratori Veneto, nata nel giugno scorso, stanno esponendo da stamattina all’interno dei loro locali per protestare contro l’ipotesi d’introdurre l’obbligo del green pass per i clienti di bar e ristoranti sull’esempio del modello francese.
«Con l’iniziativa #iononcisto vogliamo difendere il diritto al lavoro della nostra categoria e ricordare che aprire con il Green Pass significa di fatto chiudere — spiega Alessia Brescia, portavoce dell’associazione — L’obbligo del Green Pass per recarsi nei locali farebbe ricadere su di noi l’onere del controllo e, oltre a sottoporre gli imprenditori al rischio di stop forzati, avrebbe un effetto devastante sul lavoro stesso: nei Paesi dove regole simili sono state introdotte, ad esempio la Russia, i ristoranti sono vuoti, mentre in Francia i ristoratori si preparano a manifestare e in Germania quell’ipotesi non è passata».
Le attività da tutto il Veneto che aderiscono all’associazione — l’iniziativa #iononcisto sta avendo riscontri anche fuori regione — espongono da oggi una locandina in cui si afferma «il diritto di scegliere». Secondo Ristoratori Veneto & Ho.re.ca., «il contesto storico in cui si valuta l’obbligo del Green Pass vede una clientela sempre più abituata a ordinare da casa o a sfruttare il take-away. Inoltre molte persone potrebbero non accettare l’imposizione e scegliere di rimanere a casa. Il diritto alla salute è sacrosanto ma esiste anche il diritto a scegliere. Il Governa sta aprendo a una soluzione che ricadrebbe ancora una volta come un macigno sulla nostra categoria finendo per penalizzarne l’intero indotto».